APE BIANCA
La perdita precoce di un genitore è un’esperienza dolorosa e paralizzante. Chi la vive subisce una crudele disconnessione da una parte profonda di sé, tanto che pensieri ed emozioni paiono precipitare in un vortice sinuoso e inesorabile come l’interno di una conchiglia.
E, quando il rapporto tra madre e figlia si rivela complesso, intricato, conflittuale, eppure intimamente profondo, quell’assenza si manifesta in tutta la sua brutalità dilatandosi in un atroce senso di irrisolutezza. La nascita di un figlio durante la malattia fatale della madre conduce l’autrice in un luogo sospeso tra vita e morte, un regno di opposti dominato da un’atmosfera onirica.
Le sue parole rievocano la faticosa esplorazione di sé alla ricerca di quell’assenza, di quella madre prima presente ma distante, affettuosa eppure eclissante, e delle sue reliquie ora spezzate e pungenti.
L’analisi introspettiva del ricordo diventa, così, evento di riconciliazione.
Seconda Edizione:
Copertina di Valentina Villani
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LO SPAZIO CONSAPEVOLE
Itinerari di ricerca e riconoscimento dell’interazione tra noi e i luoghi della nostra vita
Le concorrenti che la giuria ha scelto sono donne giovani e meno giovani che, si intuisce, non sono state risparmiate dalla vita, ma hanno saputo interrogarsi e darsi risposte, magari provvisorie, ma dense di umanità e di coraggio. I loro percorsi, pur diversi, danno l’impressione di comporre un’unica trama, quella di un viaggio attraverso la complessità dell’esistenza.