Facebook, invidia e depressione
L’utilizzo di facebook è ormai diventato un’attività quotidiana per centinaia di milioni di persone. Alcuni ricercatori hanno approfondito da un punto di vista psicologico il modo in cui l’utilizzo quotidiano di Facebook incida sulla salute mentale dei suoi utenti.
Uno studio condotto presso l’università del Missouri e pubblicato sulla rivista Computers in Human Behavior ha suggerito l’ipotesi che se l’uso di Facebook scatena un sentimento di invidia verso qualcuno dei nostri amici, può portarci a manifestare addirittura sintomi depressivi. Nella ricerca condotta da Margaret Duffy, professoressa di comunicazione strategica, è stato coinvolto un campione di più di 700 giovani utilizzatori di Facebook e sono state riscontrate due principali modalità di utilizzo, da una parte quello “sano” con cui gli utenti si connettono con lo scopo di rimanere in contatto con vecchi e nuovi amici oppure con persone lontane, dall’altro una modalità distorta di confronto con gli altri finalizzato a sorvegliare chi sta meglio di noi. I ricercatori hanno scoperto che gli stati postati che hanno a che fare con vacanze costose, automobili nuove, successi lavorativi o rapporti felici, possono evocare sentimenti di forte invidia tra gli utenti che utilizzano Facebook in modalità di sorveglianza. Questi sentimenti di invidia possono poi portare a stati di depressione in questi soggetti. Nel campione di giovani analizzato vi è una maggiore frequenza di segnali e sintomi di depressione in questi soggetti rispetto al gruppo di soggetti che utilizzano il social network in maniera sana.
“Facebook può essere una risorsa molto positiva per molte persone, ma se viene usata come un modo per mettere a confronto le proprie realizzazioni rispetto a quelle degli altri, può avere un effetto negativo. E’ importante per gli utenti di Facebook conoscere questo tipo di rischi in modo da poter evitare questo tipo di comportamento quando si usa Facebook” dice la professoressa Duffy e conclude ricordando che Facebook costituisce una vetrina virtuale in cui tutti tendono a mettere in evidenza solo gli aspetti positivi della propria vita eludendo completamente i problemi o gli insuccessi e dando quindi una visione falsata della realtà.
Un altro ricercatore, Mai-Ly Steers dell’Università di Houston, ha condotto due studi per indagare l’impatto sulla salute psicologica del tempo trascorso su Facebook e del confronto sociale tra coetanei indotto dall’utilizzo del social network. Entrambe le ricerche hanno dimostrato che gli utenti di Facebook si sentono depressi quando si confrontano con gli altri soprattutto in merito alla realizzazione personale e alle attività svolte. Ciò non significa che Facebook provoca depressione, ma che la sensazione di depressione, il tempo trascorso su Facebook e il confronto tra se stessi e gli altri procedono in maniera parallela.
Uno dei pericoli è che Facebook ci offre molte opportunità per confrontarci socialmente. Non si può controllare l’impulso al confronto perché non si può sapere in anticipo che cosa gli amici pubblicheranno sulla propria pagina personale.
Steers riferisce che le persone con difficoltà emotive possono essere particolarmente esposte ai sintomi depressivi legati al confronto sociale su Facebook. Per gli individui già in difficoltà, il confronto con l’immagine di una realtà distorta da parte di amici che mostrano solo gli aspetti positivi della propria vita, può farli sentire soli nei propri conflitti interiori e aumentare i sentimenti di solitudine e isolamento.