Disturbo istrionico di personalità
Seduttivo e affascinante, si pone sempre al centro dell’attenzione per fare colpo sull’altro, manipolatore e fatuo, debutta sul palcoscenico della sua vita con tante maschere, una per ogni occasione.
Gli “istrioni” erano gli attori dell’antica Roma, e in seguito questo termine fu utilizzato anche per connotare gli attori che recitavano con particolare enfasi allo scopo di ottenere facili effetti scenici. Nel linguaggio quotidiano questa parola spesso viene utilizzata per indicare quelle persone che nella vita assumono atteggiamenti teatrali, o che simulano in modo plateale.
Il disturbo istrionico di personalità è caratterizzato essenzialmente da un’intensa emotività, manifestata con modalità teatrali, e da costanti tentativi di ottenere attenzione, approvazione e sostegno dagli altri, attraverso comportamenti celatamente o apertamente seduttivi. Le persone che presentano un disturbo istrionico di personalità si sentono a disagio o non si sentono apprezzate quando non sono al centro dell’attenzione degli altri. Per questo motivo cercano continuamente di catturare l’interesse degli altri con comportamenti teatrali (esagerazioni di episodi di vita, invenzione di storie, descrizioni drammatiche del proprio stato fisico ed emotivo), provocatori (istigazioni) o seduttivi (adulazione, provocazioni sessuali, regali).
Le condotte sessualmente provocatorie non sono sostenute da un reale desiderio sessuale, piuttosto il loro comportamento seduttivo esprime un intenso desiderio di essere dipendenti e protetti.
Chi presenta il disturbo istrionico di personalità spesso è preoccupato del suo aspetto fisico e lo cura molto in quanto è uno strumento per attirare l’attenzione su di sé. Queste persone frequentemente ricercano complimenti per il loro aspetto e possono essere facilmente ed eccessivamente turbate da un commento critico su di esso.
Un’altra caratteristica distintiva di questo disturbo è l’espressione emotiva esagerata, superficiale e priva di spontaneità. Chi soffre di disturbo istrionico di personalità ha manifestazioni emotive intense e plateali come piangere in modo incontrollabile per un evento di scarso rilievo oppure abbracciare con trasporto persone conosciute da poco, che si attivano in modo rapido e che non sembrano vissute in profondità. Spesso rispondono a eventi minimi con pianti incontrollati, rabbia, scoppi d’ira o collera.
Lo stile di comunicazione di risulta, impressionistico e privo di dettagli: queste persone possono esprimere opinioni in modo convincente, ma le sottostanti ragioni spesso risultano prive di dati che le supportano. Altra caratteristica di questo disturbo è il considerare le proprie relazioni più intime di quanto siano in realtà (considerare un conoscente come un caro amico o fantasticare su conoscenti in modo romantico). In realtà chi soffre di questo disturbo ha difficoltà a raggiungere un’autentica intimità emotiva con le persone con cui entra in relazione. Si percepiscono soggettivamente come socievoli e piacevoli e in effetti, possono inizialmente affascinare le nuove conoscenze per il loro entusiasmo e la loro apertura. Quando la relazione continua, però, queste qualità tendono ad indebolirsi, proprio perché questi individui richiedono continue attenzioni e rassicurazioni attraverso la manipolazione emotiva e la seduttività, pur non avendone consapevolezza.
Chi soffre di questo disturbo spesso presenta anche una marcata dipendenza affettiva: essendo estremamente dipendente dall’attenzione e dall’approvazione degli altri, risulta molto sensibile al rifiuto e spaventato dalle separazioni.
Per evitare l’interruzione di un rapporto, può ricorrere a comportamenti estremi volti ad attirare l’attenzione dell’altro (promiscuità sessuale, gesti autolesivi, tentativi di suicidio). Nei rapporti di coppia, queste persone possono ricercare figure con forte autorità a cui attribuiscono doti straordinarie.
Le persone che hanno sviluppato il disturbo istrionico di personalità spesso hanno sperimentato durante l’infanzia difficoltà nella soddisfazione dei loro legittimi bisogni di attenzione e cure. Il fulcro della sofferenza dell’istrionico è determinato dal profondo senso di inadeguatezza, indegnità e mancanza d’affetto. Dietro alla maschera che indossa c’è un dolore profondo, che cerca in ogni modo di arginare, per la vana convinzione che se scoprissero quello che è realmente, gli altri possano lasciarlo solo non prendendosi cura di lui.
Ambienti familiari contraddittori e senza regole, facilitano l’insorgenza di questo disturbo. Spesso si tratta di rapporti che si basano sulla non autenticità, dove si considera solo l’apparire e non l’essere. I rapporti così impostati appaiono immediatamente superficiali e i bisogni sono considerati subordinati all’apparire. Spesso le figure significative, in particolare i genitori, li hanno apprezzati per il loro aspetto piacevole e per le loro doti di intrattenitori, piuttosto che per il loro modo di essere, per cui queste persone hanno imparato che, per soddisfare i propri bisogni affettivi, bisogna utilizzare l’aspetto fisico e la seduttività. In altri casi le persone con questo disturbo hanno ricevuto da bambini attenzioni e cure solo quando ammalati, per cui hanno imparato a ricercare accudimento solo attraverso le lamentele fisiche. Il bambino di questo particolare nucleo familiare non è preso sul serio; è sempre troppo piccolo, troppo stupido, troppo poco importante per rispondere alle domande. La conseguenza di questo atteggiamento è non essere in grado di pensare in maniera autonoma. L’istrionico non sa riflettere sui propri stati mentali e assumersi delle responsabilità, così individua come proprio il pensiero dell’altro. I genitori recitano una parte e il figlio si adegua, adottando gli stessi valori di conformismo, o recitando il copione opposto: il migliore, il ribelle, la pecora nera. Il prezzo da pagare è un senso di inautenticità, di estraneità da se stesso, e la mancanza di identità.
Il trattamento privilegiato è la psicoterapia individuale, affiancata alla farmacoterapia in caso di necessità. Tenendo conto che la dinamica di base nelle persone che soffrono di disturbo istrionico di personalità sia l’irrisolto tentativo di avere soddisfatti da qualcun altro tutti i propri bisogni, la psicoterapia tenta di individuare con il paziente l’origine di tale dinamica e le cosiddette strategie nevrotiche come la seduzione o il pensiero illogico che vengono utilizzate per la soddisfazione dei propri bisogni. Le persone con un disturbo di personalità non ritengono che il proprio comportamento sia problematico, perciò devono essere sistematicamente confrontate con le conseguenze negative dei loro pensieri e comportamenti. Per questo motivo il terapeuta dovrebbe segnalare ripetutamente le conseguenze indesiderabili del loro modo di funzionare utilizzando, quando possibile, gli episodi che si verificano proprio nella relazione terapeutica. Risulta inoltre utile che vengano fissati chiaramente i limiti nel rapporto terapeutico come ad esempio il fatto che non siano tollerate aggressioni verbali come espressioni della propria rabbia.